lunedì 20 maggio 2013

importante analisi del fumetto italiano

leggo in un blog:

In Italia Bonelli, e' abbastanza evidente, vende per la maggior parte a causa di chi ama il fumetto di bassa qualita'. Tex racconta le stesse identiche storie da millenni, Dylan Dog idem, Julia e' una delle robe piu' ridicole che ci siano in circolazione; un mix tra la signora in giallo, uno Sherlock Holmes all'ennesima potenza e Gastone: succede sempre tutto attorno a lei, e se non inciampa fortuitamente in un indizio della serie "cosi' ci riuscivo anche io" (tipo due volte su tre finisce rapita per altri motivi dall'assassino), allora traccia un profilo esatto al 100%, indirizzo di casa compreso, basandosi su cose assolutamente irrilevanti.
Bonelli e' un po' l'Harmony in termini di fumetti, storie banali, popolarissime, personaggi piatti e privi di personalita', evoluzione zero, gente che tromba ovunque, trame da soap...paragonarle ai fumetti americani o allo stesso Topolino e' un po' fuori target, andrebbero appunto verificati come dati di vendita rispetto agli Harmony o all'altra letteratura popolare statunitense.



ovviamente l'autore è anonimo. d'altronde è facile sparare a zero e criticare sopratutto senza esporsi, meno facile fare il creatore e il disegnatore di fumetti (con tanto di nome e cognome ).
Una volta avrei cercato di far comprendere che la qualità degli albi sfornati mensilmente da una casa editrice non è mai (in tutto il mondo) costante. ..che in bonelli ci sono periodi, serie, albi che valgono veramente la pena a livello artistico e/o di contenuti...che non tutte le serie e gli autori sono uguali...
adesso invece, sarà che sono vecchio, da parte mia e di tutti i miei colleghi che si piegano la schiena su un tavolo studiando, disegnando, lasciando gli occhi su uno schermo da computer a scrivere...

                                                       -MAVAFFANCULO 'VA-

2 commenti:

Giovanna ha detto...

Tutto giusto,per chi sa quanti sacrifici richiede disegnare i comics. Ora esce il 3000 di Topolino,me lo vorrei aggiudicare.Non sono d'accordo sul finale,ho espulso tutte le parolacce dal mio profilo Facebook-dirai,ho solo 24 amici,ne aggiungo uno per volta,invece che a kili,quindi a chi importa.Sto pensando di espellere tutti quelli che,pur potendo,non usano il congiuntivo.Perchè sciupare un'ottima analisi,lasciandosi andare,mentre meritava una condivisione?

Stefano Martino ha detto...


Comprendo che le parolacce siano da evitare. Io stesso evito di pronunciare volgarità e cerco di scrivere al meglio delle mie limitate capacità e vedo bene che negli ultimi anni si sono sprecati nell'abusare di questa espressione, addirittura con assemblee popolari televisive (Beppe Grillo). È anche vero però che "vai a quel paese" non ha la stessa forza espressiva, la stessa carica emotiva. Cerco di utilizzarlo poco, ma credo sia salutare anche sapere che quando ce n'è veramente bisogno si possa usare l'espressione incriminata senza falsi pudori né remore. In questo caso specifico, lavorando all'interno e vedendo gli sforzi creativi di innumerevoli professionisti buttati nella spazzatura dal solito qualunquista, per l'ennesima volta, non vi è a mio giudizio espressione italiana migliore. posso sbagliarmi, anzi spero di sbagliarmi. In questo caso prego di suggerire un altra espressione altrettanto eloquente, diretta, comprensibile ed appartenente al linguaggio popolare per poter sostituire la volgarità con la classe , senza alcuno scrupolo.