martedì 21 maggio 2013

Capisco che  la Boxe è considerata uno sport estremamente violento. lo è. inutile girarci attorno. è violento e richiede immensi sacrifici, una vita dedicata al pugilato è spesso una vita buttata, non tutti riescono, i più hanno danni permanenti e si ritirano menomati.
perché lo fanno? perché  ancora esiste la Boxe? da un lato l'istinto atavico del gladiatore, del guerriero, è ancora lì. poco, poco tempo ci separa dalle caverne.
dall'altro, questo istinto muove delle masse, e le masse sono portafogli ambulanti, come oramai tutti dovremmo sapere. molti soldi, vite buttate... sembra una critica piuttosto negativa, no?
invece della boxe esistono altri aspetti che vorrei sottolineare.
innanzitutto non tutti i praticanti devono per forza essere dei professionisti.  la disciplina richiesta è grande, forma un carattere solido e centrato e in certi quartieri è noto che una palestra di pugilato tira fuori i ragazzi da circoli ben peggiori.
in secondo luogo, da praticante scarso di arti marziali quale sono, non posso non apprezzare l'estrema perizia che grandi professionisti raggiungono. una agilità e prontezza di riflessi che hanno del sovrumano.
Rispetto ad una corrida, dove il toro non ha scelto se fare il toro da corrida o la bistecca (non ha una grande scelta, il poveretto) i due pugili sono coscienti di quello a cui vanno incontro. ( anche lì, ci sono eccezioni, ma appunto sono eccezioni, non regole.) due uomini grandi e grossi che decidono di spaccarsi la faccia per soldi. esiste ben di peggio al mondo, se vogliamo ben vedere.
Inoltre c'è un legame profondo con il nostro io selvaggio...è inutile che mento a me stesso. sento il sangue ribollire nelle vene, i miei piedi si muovono e le spalle sussultano quando guardo un bell'incontro. (un "bell'incontro" non deve finire per forza in un lago di sangue... anzi ammiro la tecnica dei colpi e delle schivate, della guardia e della distanza . c'è una battaglia psicologica e tattica ad ogni round) c'è un lato scimmiesco di cui sono cosciente e che non rinnego affatto. il che non vuol dire che lo assecondo. ci tengo a precisare che sempre mi sforzo per essere oggi più "civile"di ieri. Penso che essere coscienti di ogni aspetto di se stessi aiuta a prendere il controllo, ad essere un tutt'uno e non lasciarsi trasportare da istinti...questo vale per tutti gli istinti, da quello della famiglia, sessuali, violenti...insomma per farla breve "conosci te stesso". (ecco, ho scoperto l'acqua calda...)
Credo però anche che come disciplina sportiva andrebbe regolata meglio e fare meno caso allo "spettacolo-soldi" e più caso alla sicurezza dei pugili. non a caso preferisco il Karate o l'Aikido che possono essere praticati senza troppe prescrizioni mediche e che nel primo caso può svilupparsi in una competizione sportiva a punteggio, non a k.o. l'aikido direttamente non ha competizione sportiva...

aggiungo un video emotivo, una sorta di riassunto degli ultimi anni... dopo 3 tentativi infruttuosi il Messicano Marquez finalmente riesce a prevalere sul Filippino Pacquiao...durante gli allenamenti (in altri video che ho visto) si vede benissimo il messicano provare il colpo che stenderà al tappeto "pac man". un colpo difficilissimo, un gancio d'incontro passando sotto il destro del opponente, portato con tutta la rotazione del busto e il peso del corpo. una tecnica sopraffina ed un colpo, haimè, devastatore.
i medici consigliano al perdente di ritirarsi a causa delle gravi lesioni prodotte dall'incontro...speriamo che Pacquiao desista, che comprenda che il suo tempo è passato che non si riduca ad un altro guantone spezzato.

http://www.youtube.com/watch?v=fgF0QncYuLQ

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