martedì 7 maggio 2013

è tardi ma devo studiare. disegno, ovviamente. dovrei studiare anche il francese, perchè qui dove sono adesso, cioè in francia, lo parlano proprio tutti. io mi difendo, tra gesti delle mani, espressioni e disegnini...
guardo con rammarico le 4 pagine fatte per la dc comics(Catwoman) durante il trasloco (cioè proprio durante...lavorando con le valigie in giro e documenti da fare) e penso che non ho dato proprio il meglio di me...ma che mai lo darò con la serializzazione americana. attendo 6 pagine di sceneggiatura di judge dredd, sperando non sia stato un bluff (ma non credo, mi sembrava tutto piuttosto serio) e mi riprometto che farò mooolto meglio.
finito un Nathan Never, ne inizio un altro. nel frattempo Oracles con Olivier Peru e un altro progetto con Jean Wacquet di cui non posso rivelare niente. però a riguardo dell'ultimo Nathan (di cui ne ho fatto metà, l'altra metà disegnata da sergio Giardo e scritta da Eccher.) devo proprio dire due parole.
Non ho avuto recensioni negative sui disegni, anzi, in generale sono piaciuti. no, il problema a quanto pare, per il popolo di internet, è la storia scritta da Antonio Serra.
Può darsi che io non sia proprio obiettivo, visto che Antonio è uno dei miei migliori amici, però qui mi sa che , come al solito, il popolo italiano ama criticare tanto per farlo, che non è mai contento di nulla e che alla fine si spara giusto per sparare, giusto per il gusto di demolire qualcosa di differente. perchè il problema è che le storie di Antonio sono sempre differenti ed a volte questo basta per infastidire. ma non differenti stile finto progressista, alla Almodovar, per intenderci, dove non c'è una storia una senza una lesbica che esce da un convento dove dei travestiti fanno delle orge. no. differenti nel senso che haimè sono legate ad una forma di intendere la vita ( e quindi la narrazione e di conseguenza i fumetti) che in questo mondo di merda non ha più spazio. i lettori vogliono una coerenza estrema, soffocante e limitante in quello che dovrebbe essere un veicolo narrativo libero e privo di complessi. negli anni 60, nessuno si domandava perché  un tipo dovesse indossare una calzamaglia per combattere il crimine...adesso bisogna giustificare, quasi con vergogna, qualsiasi "ingenuità volontaria" si desideri inserire in un opera. se l'eroe ha una pistola laser, bisogna specificare che tipo di laser sia e che potenza abbia. mavaffanculocazzo, è una pistola laser, spara un raggio mortale per distruggere il cattivone di turno! e il cattivone ha la maschera della morte, e magari pure una falce, così quando si nasconde nell'ombra i suoi occhi maligni brillano nel buio . punto, che serve di più? se volete una grafic novel leggete una grafic novel, ce ne sono di bellissime e profonde... tex arriva, entra nel saloon, spara ai cattivi e salva il villaggio/fanciulla/indiani/cose varie. punto. si può girare la frittata diecimila volte e condire la frittata in mille modi diversi, ma sono sempre uova. tex, saloon, salva.
 mi ricorda di quel tipo che ad una fiera mi chiese di disegnargli un drago. io cominciai ma lui mi interruppe quasi subito dicendomi che i draghi non erano fatti così (avevo messo tre piccole corna stile triceratopo sulla testa). io, ancora con gli occhi a palla, gli chiesi se lui aveva mai visto un drago, giusto per sapere come faceva a dirmi che "i draghi non sono fatti così"...haimè mi rispose, in effetti che lui aveva visto dei draghi e che non erano fatti così... il dialogo si spense immediatamente, cosa ci parlo a fare, voglio dire. tolsi le corna e feci il classico dragone "dungeons and dragons" e lui si ritirò soddisfatto.  ecco, siamo a questi livelli. manco mi ci metto a spiegare una storia che è lineare e semplice e che anche un bambino capirebbe. perchè non l'avete capita, quindi il dialogo si ferma lì. fondamentalmente state leggendo la ricetta della zuppa di cipolle lamentandovi che non è shakspeare... siete voi che avete scelto di leggere un libro di cucina e non hamlet. che cazzo vi lamentate a fare?... e si, avete ragione, probabilmente Antonio si è scollegato dai suoi lettori... forse ha ragione a scollegarsi, visto che il mondo che lo circonda fa veramente cagare. se  Jack Kirby fosse ancora vivo vi darebbe uno schiaffo.

qui sotto, una tavola di prova di batman che feci diversi mesi fa, prima di catwoman. matite e chine.



5 commenti:

Giacomo Pueroni ha detto...

Applauso a scena aperta, caro Stefano, e se possibile immaginami mentre ti faccio la Hola ;-)
E Antonio for president!!

Stefano Martino ha detto...

parlare a te è pisciare sul bagnato (se mi permetti l'espressione)... facciamo la hola in due allora!

Giacomo Pueroni ha detto...

:-D :-D :-D :-D :-D

Mauro Padovani ha detto...

ti sei trasferito in Francia???? bella la tavola di Batman!!!

Stefano Martino ha detto...

grazie, era una prova. matite originali e chine digitali.

sono ad un ora e mezza da Parigi in un bel paesello. grigio e piovoso ma bello. ancora non ho residenza, ma poco a poco, si faranno tutti i documenti. in compenso fremo all'idea di farmi un accademia di pittura nella metropoli. :-)